L’arte passa anche dalla cucina e da tutto quello che gravita attorno al suo “indotto”. La conferma se ancora c’è ne fosse di bisogno arriva dalle vere proprie “opere d’arte” che ad esempio l’artista l’ennese Giorgio Gulino proprio dalla frutta riesce a trare fuori. Quarant’anni da sempre appassionato dell’arte culinaria, imparata da autodidatta, Giorgio oltre ad essere uno chef Monsù è soprattutto un Fruit Design. E quello che riesce a creare da un semplice frutto ortaggio ha veramente dell’incredibile. “Sin da piccolo ero appassionato dell’arte culinaria – ci racconta – infatti stavo ore e ore davanti ai fornelli a guardare come cucinava mia madre e nel frattempo che mi “allenavo” con lei combinato “l’inferno” – ci racconta scherzando – ma la passione era molto forte e mia madre mi assecondava”. Una esperienza sin da giovanissimo in ristoranti locali – “ho avuto il piacere di lavorare con i migliori chef del nostro territorio da cui ho imparato molto” – continua – Tanti sono stati i premi vinti negli anni e numerosi i corsi e le collaborazioni anche con associazioni di settore. Dopodichè circa 15 anni fa arriva questa particolare “vocazione” per la specializzazione come Fruit Design. “Ho visto questa tecnica per la prima volta in televisione – ci racconta – e mi ha subito affascinato. Così piano piano ho iniziato ad esercitarmi e negli anni mi sono sempre più affinato”. Oggi Giorgio in questo campo può definirsi un vero esperto ed ormai è sempre più frequente vedere in feste, banchetti, matrimoni, buffet e quant’altro, le “opere d’arte”. “Per me essere chiamato per contribuire con le mie composizioni alla riuscita di una festa o altro è una grande soddisfazione e motivo di orgoglio – conclude – anche perché dietro ognuno di questi lavori che faccio ci sono tanti sacrifici – conclude – ma la passione è forte e mi fa superare qualsiasi tipo di fatica”. Cosa ti senti di dire ad un giovane che sente dentro di se un particolare talento ma che ha paura di lanciarsi. “Di non avere paura e di coltivare e portare avanti il proprio sogno”.
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