La frana è ferma, due delle case (dalle quali erano stati fatti sgomberare in via preventiva un gruppo di residenti) sono in sicurezza, “e in linea di massima, dati i risultati delle indagini in corso, anche le altre tre famiglie sfollate rientreranno a breve nelle proprie abitazioni”. A confermarlo è Lorenzo Colaleo, coordinatore del Coc, Centro operativo commissariale, che sta gestendo l’emergenza post-frana del viale Paolo e Caterina Savoca a Enna alta.
“Posso confermare che al momento non esiste in loco alcun pericolo di ulteriori frane – spiega Colaleo, presidente dell’Anpas Sicilia – e che le prime due case oggetto di indagini sono risultate essere in perfette condizioni di sicurezza. Le altre tre abitazioni saranno ridate ai residenti in breve tempo, al massimo passerà un giorno”. I tempi sono stati più celeri del previsto, quindi, per il gruppo del Coc che, a detta di Colaleo, “sta lavorando giorno e notte per la sicurezza e tranquillità dei cittadini, in stretto contatto con l’amministrazione comunale”. Discorso a parte, per la trattoria interessata dal provvedimento di sgombero temporaneo e della quale abbiamo già dato notizia in altro articolo.
Per liberare la Sp2 dal pericolo caduta detriti e la Sp 28 dal cumulo di roccia e fango crollato giù si si lavora intanto a pieno ritmo; “Abbiamo trovato un punto d’appoggio fermo, un terreno roccioso – spiega Lorenzo Colaleo – e questo faciliterà sia la pulizia della Sp2 che la costruzione in tempi rapidi di un muro di contenimento”. E il viale Paolo e Caterina Savoca? “Se si trovano le risorse economiche necessarie – aggiunge – si può procedere a realizzare un muro a sbalzo e ricostruire la parte del viale franata in tempi non lunghissimi. Non posso fare pronostici più precisi, la condizione necessaria è trovare i fondi”.
Mariangela Vacanti