Un sogno olimpico che rimane intatto malgrado attualmente l’unico posto dove si allena è la strada sotto casa. E’ trascorso per certi versi in questo modo il LockDown per Filippo Randazzo il ventiquattrenne quattro volte campione italiano di Salto in Lungo nativo di San Cono, ma valguarnerese d’adozione cresciuto nella Pro Sport Valguarnera dei fratelli Filippo e Carmelo Giarrizzo ed oggi tesserato per il Gruppo Sportivo delle Fiamme Gialle che era prima della pausa forzata era in preparazione per le Olimpiadi. Filippo infatti con il suo 8,07 metri (primato personale) conquistato lo scorso agosto a Rovereto è nei primi 20 al mondo. E considerando che per coronare il sogno olimpico serve un 8,20 oppure essere tra i primi 32 al mondo, il sogno si stava avverando. Ma per Filippo è tutto solamente rimandato di un anno. “Mi sento come un leone in gabbia – dice – ma a parte gli scherzi va bene così. Dobbiamo pensare sempre che c’è tanta gente che sta peggio di noi”. Un periodo di fermo che adesso è di oltre un mese. “Dopo gli italiani indoor dello scorso 22 febbraio ad Ancona (dove si è classificato terzo con 7,84) con il mio tecnico delle Fiamme Gialle Andrea Matarazzo e con Carmelo (Giarrizzo ndr) che continua a seguirmi quando vengo in Sicilia stavo iniziando la preparazione in vista di Tokio. Ero sceso a fine marzo per rimanere a casa una sola settimana. Ma poi è successo quello che è successo e dopo due tentativi di acquisto del biglietto per Roma ho rinunciato”. Ma quali sono le prospettive per il futuro? “Con il mio allenatore ci sentiamo quasi ogni giorno ma non possiamo programmare nulla – continua – viviamo alla giornata. Adesso con le nuove disposizioni cercheremo di capire meglio come impostare un minino di preparazione anche se non è affatto facile”. Quindi si ritrovi a casa a oltre un mese. Ma come sei riuscito a mantenere la forma? “Ho fatto pochissimo. Di positivo c’è che questo fermo mi ha dato la possibilità di recuperare da infortuni che mi trascinavo. Di allenamenti ho fatto pochissimo. Dapprima con le autocertificazioni sono riuscito ad andare a Valguarnera. Poi hanno impedito gli spostamenti. Ho iniziato a fare qualcosa sul campo di calcio di San Cono ma poi hanno chiuso al pubblico gli impianti. Così ho lavorato a casa dove mi sono costruito negli anni una piccola palestra. Negli ultimi giorni invece faccio qualcosa sotto casa dove c’è una lunga strada rettilinea. Ma comprendi bene che non può essere mai considerato un vero allenamento. Quindi attendiamo con ansia di capire nei prossimi giorni come muoverci”. Il mondo dell’atletica si è fermato come del resto tutto lo sport mondiale. C’è di ufficiale in programma qualcosa per l’autunno. “Ad essere sincero che io sappia tutti i più importanti appuntamenti in calendario sono stati annullati. Si parla di organizzare a settembre un Campionato Italiano Outdoor ma sono solo indiscrezioni. Di certo non c’è nulla. Le Olimpiadi rimangono il tuo sogno. In base alla distanza che hai sulle gambe ormai quasi stabilmente da 8 metri (ben 4 volte ed una decina tra 7,90 e 7,99) il sogno è ormai quasi reale. Che 2021 ti attendi. “Diciamo che dovrebbe essere così – continua – per le Olimpiadi il minimo è 8,20 oppure essere nei primi 32 al mondo. Io lo scorso anno ho saltato 8,07 che mi ha consentito di essere al diciottesimo posto. Tra l’altro a parte qualche piccolo acciacco sino a quando ho gareggiato sono sempre stato regolare sempre intorno agli 8 metri. Sono fiducioso”. Quali saranno gli appuntamenti che ti accompagneranno all’evento che ogni atleta sogna di esserci. “Se tutto dovesse ritornare nella normalità si parla di disputare Mondiali ed Europei Indoor nel giro di qualche mese all’inizio del 2021 – conclude – poi non si sa ancora se si faranno anche i Mondiali Outdoor. Insomma si dovrebbe prevedere un anno molto pieno di importanti appuntamenti che precederanno le Olimpiadi”. “E tu? “Io cercherò di farmi trovare preparato in tutti quegli importanti eventi dove potrò partecipare anche se non nascondo che il sogno più grande rimane sempre quello di Tokio 2021”.
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