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Risolto il nodo utenze, l’istituto Colajanni di Enna a gennaio riapre i battenti in via Roma

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Il liceo classico Napoleone Colajanni da ieri non è più in protesta perché è stato trovato un accordo tra il dirigente scolastico Angelo Moceri e il commissario straordinario della Provincia di Enna, Giovanni Corso, sul nodo utenze. Termina così la lunga maratona che ha visto i liceali del classico e i compagni dell’istituto superiore Dante Alighieri protagonisti di protesta di piazza, cortei, slogan, cartelloni, raccolta firme, lettere aperte e sit-in. I locali dello storico palazzo di via Roma, infatti, dopo dodici anni saranno consegnati a giorni alla scuola e le utenze saranno pagate dalla Provincia.
La soluzione al problema amministrativo della gestione delle bollette di luce, gas e acqua del liceo classico – che dopo la pausa natalizia si prepara a riaprire i battenti a due passi da piazza Santa Chiara – è stata trovata ieri mattina nel corso di un incontro privato tra il commissario Corso e il preside dell’istituto, Angelo Moceri, accompagnato dal direttore amministrativo del liceo classico Vittorio Di Gangi. Corso ha rassicurato il preside che, come detta la legge, l’Ente provvederà al pagamento delle utenze, e allo stesso tempo il dirigente scolastico si è detto disponibile, nell’ottica del risparmio delle spese di gestione, a vigilare sui consumi della sua scuola.
Lo stesso commissario della Provincia, martedì aveva dichiarato: “Siamo in piena crisi, possiamo gestire solo le emergenze. La colpa? I prelievi forzosi dello Stato. La nostra crisi economica non riguarda solo le scuole. Lo Stato opererà in tre anni dei prelievi forzosi per 21 milioni di euro dal nostro ente, quattro milioni dei quali riguardano l’anno in corso, e anche la Regione ha ristretto i trasferimenti”. Corso aveva affermato che la situazione “era già stata presentata dal mio predecessore a tutti i capi d’istituto lo scorso maggio. Mi rendo conto – aggiunge – che la vicenda è delicata, ma non è in questa Provincia che si può tentare di districare la matassa, e in ogni caso, le responsabilità dei capi d’istituto non possono essere relegate al nostro Ente”.

Gli studenti, intanto da lunedì a mercoledì hanno presidiato piazza Garibaldi con cartelli, slogan, canzoni e momenti musicali: “Ci fermeremo solo – aveva annunciato Federico Ricerca, referente della consulta degli studenti del Colajanni – quando incontreremo il commissario straordinario della Provincia Giovanni Corso e avremo risposte certe”. Il dirigente scolastico Moceri e i rappresentanti degli studenti erano stati già ricevuti dal segretario generale della Provincia Graziella Morreale, che aveva assicurato la consegna dei locali a breve, per consentire il trasloco della mobilia del liceo classico durante le vacanze natalizie. Ma il nodo della questione rimaneva ancora una volta il servizio delle utenze (acqua, gas e luce) della scuola: se gli uffici provinciali infatti hanno garantito la somma per la loro attivazione, tocca al preside Moceri intestarsi le bollette, così come previsto dal regolamento della Provincia.  E l’ente, era stato inoltre più volte ribadito, non avrebbe più assicurato il loro pagamento, “la Provincia non ha più fondi – ha spiegato il segretario Morreale – per provvedere ai consumi del liceo classico, così come degli altri istituti”. A rischio sono quindi i servizi di tutte le scuole superiori ennesi, così come la manutenzione delle strade provinciali.

Per cercare di trovare una via d’uscita alla complicata situazione, Moceri aveva chiesto al commissario Corso un “patto di garanzia” che lo sollevasse dalla responsabilità di dover rispondere di tutti i consumi del liceo e garantisse ai suoi ragazzi il diritto allo studio. E il Movimento 5 Stelle aveva annunciato di attenzionare la questione in Parlamento.
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